La felicità del lupo

La felicità del lupo

  • Downloads:5183
  • Type:Epub+TxT+PDF+Mobi
  • Create Date:2021-10-30 07:51:00
  • Update Date:2025-09-06
  • Status:finish
  • Author:Paolo Cognetti
  • ISBN:8806249878
  • Environment:PC/Android/iPhone/iPad/Kindle

Summary

Arrivato alla fine di una lunga relazione, Fausto cerca rifugio tra i sentieri dove camminava da bambino。 A Fontana Fredda incontra Babette, anche lei fuggita da Milano molto tempo prima, che gli propone di fare il cuoco nel suo ristorante, tra gli sciatori della piccola pista e gli operai della seggiovia。 Silvia è lí che serve ai tavoli, e non sa ancora se la montagna è il nascondiglio di un inverno o un desiderio duraturo, se prima o poi riuscirà a trovare il suo passo e se è pronta ad accordarlo a quello di Fausto。 E poi c'è Santorso, che vede lungo e beve troppo, e scopre di essersi affezionato a quel forestiero dai modi spicci, capace di camminare in silenzio come un montanaro。 Mentre cucina per i gattisti che d'inverno battono la pista e per i boscaioli che d'estate profumano il bosco impilando cataste di tronchi, Fausto ritrova il gusto per le cose e per la cura degli altri, assapora il desiderio del corpo e l'abbandono。 Che esista o no, il luogo della felicità, lui sente di essere esattamente dove deve stare。 Di Paolo Cognetti conosciamo lo sguardo luminoso e la voce limpida, il dono di osservare le relazioni umane nel loro dialogo ininterrotto con la natura, che siano i boschi di larici dei duemila metri o il paesaggio di roccia e ghiaccio dei tremila。 Con le loro ferite e irrequietezze, quando scappano e quando poi fanno ritorno, i suoi personaggi ci sembrano amici che conosciamo da sempre, di quelli rari。 È per questo, forse, che tra le pagine vive di questo libro purificatore abbiamo l'impressione di attraversare non le stagioni di un anno, ma di una vita intera。

Download

Reviews

Alessandra Ciceri

"Allora sai di Luglio。Fausto si rallegrò per quell'idea, era il suo mese preferito。 I boschi folti e ombrosi, l'odore del fieno nei campi, i torrenti gorgoglianti e l'ultima neve su in alto, oltre le pietraie: le diede un bacio di Luglio su quella bella clavicola che sporgeva。" "Allora sai di Luglio。Fausto si rallegrò per quell'idea, era il suo mese preferito。 I boschi folti e ombrosi, l'odore del fieno nei campi, i torrenti gorgoglianti e l'ultima neve su in alto, oltre le pietraie: le diede un bacio di Luglio su quella bella clavicola che sporgeva。" 。。。more

Francesco

«C’è sempre bisogno di qualcuno che faccia da mangiare; di qualcuno che scriva, non sempre»。 Un bagno di umiltà di cui aveva bisogno il quarantenne Fabio, scrittore senza successo che si trasferisce sulle alpi valdostane, nel fittizio paese di Fontana Fredda。Un divorzio burrascoso e la voglia matta di lasciarsi Milano alle spalle, salendo in quota, finché la città si riduce a luci sfocate。 È lui uno dei protagonisti de La felicità del lupo, il nuovo romanzo di Paolo Cognetti, già vincitore del P «C’è sempre bisogno di qualcuno che faccia da mangiare; di qualcuno che scriva, non sempre»。 Un bagno di umiltà di cui aveva bisogno il quarantenne Fabio, scrittore senza successo che si trasferisce sulle alpi valdostane, nel fittizio paese di Fontana Fredda。Un divorzio burrascoso e la voglia matta di lasciarsi Milano alle spalle, salendo in quota, finché la città si riduce a luci sfocate。 È lui uno dei protagonisti de La felicità del lupo, il nuovo romanzo di Paolo Cognetti, già vincitore del Premio Strega con Le otto montagne (entrambi editi da Einaudi)。 Cognetti torna con una bella storia corale di montanari, gente burbera ma spietatamente sincera, facendo propria la lezione di Calvino che ci esortava a non scambiare leggerezza per vacuità, incrociando sulla pagina i destini di Silvia – la donna dei boschi – Santorso, l’ex forestale dai modi schietti e Babette, l’oste con le lentiggini。Cognetti ha trovato il suo respiro。 La vittoria dello Strega ha consacrato uno scrittore che ha raccontato Milano e New York, formandosi con i racconti (in parte editi da Minimum Fax); il risultato sono questi romanzi dalla prosa luminosa。 Il 43enne – che oggi vive fra Milano e una baita sul Monte Rosa – racconta di Fausto e Silvia, una 28enne che vuol mettere distanza dalle radici familiari: prima serve ai tavoli nel ristoro in cui Fausto si è convertito cuoco e poi si lancia nell’impresa di lavorare in un rifugio, sopra i 3000 metri, svuotando latrine e servendo ai tavoli, un impegno severo in quell’aria rarefatta。 Il premio? Poter goder dell’alba in quota, la bellezza grezza della natura, il suo silenzio primordiale che noi abitanti di città ignoriamo。 Le otto montagne era un romanzo di dolore e di rinascita, La felicità del lupo è un omaggio ai maestri, il romanzo della maturità。 Ecco le descrizioni di Cormac McCarthy, i dialoghi secchi di Kent Haruf, Karen Blixen e ovviamente, Mario Rigoni Stern, con una ricetta per i boscaioli – patate alla Mario - tratta da un suo racconto。E fatalmente Silvia e Fausto si ameranno。 All’inizio in modo brusco, finché troveranno armonia e sarà lei a sbloccarlo, spingendolo verso la scrittura e una nuova vita, una seconda chance。 Una delle ispirazioni di Cognetti è l’immagine della grande onda di Hokusai, la natura impassibile al destino dell’uomo e noi da sempre crediamo che il lupo – animale d’istinto puro, nomade e selvatico – goda di una libertà totale ma l’autore, rifacendosi anche alla lezione di Mario Rigoni Stern, ci indica il destino dell’albero che cresce lì dove si posa il seme e non potendo scegliere, si arrangia。 Insomma, siamo sicuri che la felicità sia sempre altrove? Cognetti si interroga e con uno sguardo morbido, segue i destini dei suoi personaggi senza giudicarli, accompagnandoli per un pezzo di vita, incappando in Pasang, lo Sherpa che smonta con un sorriso il filosofeggiare sulle scalate。 Cosa vanno a cercare lassù in cima, chiede Silvia ammirata。 E lui, laconico, risponde: «c’è neve, vento e magari il sole。 Se non ci sono le nuvole!»。 Come a dire che ciascuno deve trovare la propria via, le proprie verità perché la gente di montagna non spreca mai parole a vanvera。 。。。more

Come Musica

Ritorna Paolo Cognetti e si ritorna in montagna, tra le sue (mie) amate Alpi。 Questa volta il racconto è ambientato a Fontana Fredda e il protagonista è Fausto, un quarantenne che reduce da una separazione con la donna con cui aveva comprato casa, lascia Milano per rifugiarsi tra le montagne e ritrovarsi e reinventarsi。 Nella solitudine della vita montana, Fausto incontrerà Babette, Silvia, Santorso: e con questi rapporti basati sull'autenticità ritroverà la voglia di ricominciare。 “Eppure penso Ritorna Paolo Cognetti e si ritorna in montagna, tra le sue (mie) amate Alpi。 Questa volta il racconto è ambientato a Fontana Fredda e il protagonista è Fausto, un quarantenne che reduce da una separazione con la donna con cui aveva comprato casa, lascia Milano per rifugiarsi tra le montagne e ritrovarsi e reinventarsi。 Nella solitudine della vita montana, Fausto incontrerà Babette, Silvia, Santorso: e con questi rapporti basati sull'autenticità ritroverà la voglia di ricominciare。 “Eppure penso anche che solo chi si abitua vede davvero, perché ha sgomberato il suo sguardo da ogni sentimento。 I sentimenti sono occhiali colorati, ingannano la vista。 Conosci quel detto zen che parla di montagne? Dice: «Prima di avvicinarmi allo zen, per me le montagne erano solo montagne e i fiumi erano solo fiumi。 Quando ho cominciato a praticare, le montagne non erano piú montagne e i fiumi non erano piú fiumi。 Ma quando ho raggiunto la chiarezza, le montagne sono tornate montagne e i fiumi sono tornati fiumi»。 Credo che tu e io questa storiella la possiamo capire bene, perché quel posto è pieno dei significati che gli abbiamo dato noi。 I significati stanno lí tra i campi, i boschi e le casette di pietra。 Quando per me la montagna significava libertà, vedevo libertà perfino nelle mucche al pascolo! Ma la montagna in sé non ha nessun significato, è solo un mucchio di sassi su cui scorre l’acqua e cresce l’erba。 Ora per me è tornata a essere quello che è。”E Fausto imparerà a fare come gli alberi, che a differenza degli animali, "non possono cercare la felicità spostandosi altrove。" Fausto è un po' come i lupi, che obbedisce a un istinto meno comprensibile: “Un albero viveva dov’era caduto il suo seme, e per essere felice doveva arrangiarsi lí。 I suoi problemi li risolveva sul posto, se ne era capace, e se non ne era capace moriva。 La felicità degli erbivori invece inseguiva l’erba, a Fontana Fredda era una verità lampante: il marzo in fondovalle, il maggio nei pascoli dei mille metri, l’agosto negli alpeggi intorno ai duemila, e poi di nuovo giú per la felicità piú piccola dell’autunno, la seconda modesta fioritura。 Il lupo obbediva a un istinto meno comprensibile。 Santorso gli aveva raccontato che non si capiva esattamente perché si spostasse, l’origine della sua irrequietezza。 Arrivava in una valle, magari trovava abbondanza di selvaggina, eppure qualcosa gli impediva di diventare stanziale, e a un certo punto lasciava lí tutto quel ben di dio e se ne andava a cercare la felicità da un’altra parte。 Sempre per nuovi boschi, sempre oltre il prossimo crinale, dietro all’odore di una femmina o all’ululato di un branco o a nulla di cosí evidente, portandosi via il canto di un mondo piú giovane, come scriveva Jack London。”Collegamento tra libri: mi è piaciuto molto che nel racconto, Cognetti abbia citato "In un altro paese" di Ernest Hemingway。 Mi ha fatto venire in mente uno dei racconti di Andrè Dubus: “Era allenato a recitarlo a voce alta, l’aveva usato per anni nei corsi di scrittura, e quando lo spiegava agli studenti parlava della cura, del curarsi, del condividere con gli altri le proprie ferite, dell’impossibilità di guarire del tutto e della possibilità, invece, di trovare una consolazione。”E mi è piaciuto molto anche la metafora evocata dagli abeti e dai larici。 Mi riconosco più in un larice。 Se siete incuriositi dal perché, vi invito a leggere il libro。 。。。more

Alex Pler

"Entonces creía que el glaciar era eterno e inmutable, una parte de la montaña que encontraría siempre ahí, entre la roca y el cielo。 Su padre, en cambio, había comprendido lo que estaba pasando: si algo desaparece, otro algo lo reemplazará, le dijo。 Así es el mundo, ¿sabes? Somos nosotros los que siempre añoramos lo que había antes"Paolo Cognetti, que hasta ahora escribía sobre la soledad de las montañas, esta vez construye una novela coral sobre los sueños, pasajeros o no, que unen a los habit "Entonces creía que el glaciar era eterno e inmutable, una parte de la montaña que encontraría siempre ahí, entre la roca y el cielo。 Su padre, en cambio, había comprendido lo que estaba pasando: si algo desaparece, otro algo lo reemplazará, le dijo。 Así es el mundo, ¿sabes? Somos nosotros los que siempre añoramos lo que había antes"Paolo Cognetti, que hasta ahora escribía sobre la soledad de las montañas, esta vez construye una novela coral sobre los sueños, pasajeros o no, que unen a los habitantes de los paisajes nevados。 Una prosa minimalista pero muy expresiva con momentos de pura belleza。 。。。more